Sole pioggia e vento

di Luciano Arciuolo

In attesa che la destra italiana di governo riscriva la storia e ci spieghi, ad esempio, che Hitler e Mussolini erano solo due bontemponi o che la bomba del 2 agosto 1980 a Bologna (85 morti e 200 feriti per mano fascista, come hanno accertato vari processi) fu piazzata da un ferroviere anarchico (come Pinelli) o da un ballerino gay (come Valpreda), dobbiamo accontentarci dei giudizi storici di chi un libro di Storia non saprebbe non dico leggerlo, ma addirittura comprarlo.

In attesa di questo, mi sforzo di trovare, per “La Zanzara”, titoli di canzoni dei tempi della mia (lontana e rimpianta) gioventù, come faccio da un po’ di tempo. “Sole, pioggia e vento” era una canzone di Mal del 1970. Casca bene, però, per descrivere i fenomeni atmosferici estremi che accompagnano ormai ogni stagione meteorologica.

Eppure Salvini, qualche giorno fa, ha detto: “Fa caldo come sempre”. Parla da uomo di destra, che è tutta impegnata a negare il surriscaldamento terrestre, perché non vuole infastidire chi continua ad inquinare e ad appestare l’atmosfera, facendo finta di niente. Gli affari sono affari, si sa.

Giudizi da esperto, appunto…

Insomma, abbiamo oramai un clima in cui possiamo solo scegliere tra morire arrostiti dal caldo e dal fuoco o annegati dalle alluvioni, ma tanti continuano a dire che il cambiamento climatico è solo una invenzione di certa sinistra.

Così, ogni volta che piove, prima dobbiamo contare i morti e i danni in milioni, poi ci dobbiamo sorbire i pareri negazionisti di tanti… tromboni (ma la rima con milioni si può fare in tanti modi…). I negazionisti del riscaldamento climatico, peraltro, si nascondono anche tra  sedicenti “esperti” di meteorologia, molti dei quali graduati militari (autoproclamatisi tali) o loro amici altrettanto “esperti”.

Purtroppo non per tutti è vero che gli esami non finiscono mai. Altrimenti questi… tromboni sarebbero bocciati e spernacchiati senza alcuna possibilità di scampo.

Luciano Arciuolo

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