Via della povertà (Fabrizio De Andrè, 1974)

di Luciano Arciuolo

Ci sono storie che la televisione di stato meloniana non racconta, come accadrebbe nella Russia di Putin o nell’Ungheria di Orban. Esempi?

Nello stesso giorno in cui la destra salvava in Parlamento la Ministra Daniela Santanchè (che sarà processata per truffa allo Stato, falso in bilancio e bancarotta fraudolenta, reati gravissimi soprattutto se uno è Ministro e stipendiato dallo stesso Stato che ha truffato), l’ISTAT ha diffuso il suo report periodico sulla condizione degli italiani.

Ebbene: nel 2023 le famiglie in povertà assoluta sono passate dal 6,7% all’8,5% del totale. Si tratta di 2.235.000 famiglie e di 5.752.000 persone. Circa 500.000 famiglie in più dell’anno precedente. Ma nessuno, sulla RAI, ha sentito questi numeri e questi dati. Esattamente come nessuno ha potuto sentire per quali fatti è in realtà inquisita la Santanchè, che, tra le altre cose, è accusata di aver rubato circa 200.000 euro all’INPS, come la più miserabile delle straccivendole.

Ma, per tornare alla povertà assoluta delle famiglie, aumentata di quasi il 2% in seguito all’abolizione del Reddito di Cittadinanza, l’ISTAT ha anche chiarito che, così, 1.300.000 minori vivono nella più grande miseria. Questo significa, ad esempio, che questi ragazzi crescono denutriti (altro che bagordi di Pasqua), che se vanno a scuola ci vanno senza libri, che lasceranno la scuola molto prima del dovuto, che entro qualche anno diventeranno preda delle organizzazioni criminali e troveranno nei delinquenti i loro “benefattori”, che sono destinati ad entrare ed uscire dal carcere e che diventeranno un problema e un pericolo per la nostra società.

Se poi a questo aggiungiamo i tagli alla Sanità (la Francia spende per questo settore il doppio dell’Italia, la Germania addirittura il triplo) e il fatto che milioni di persone ormai rinunciano a curarsi, abbandonati a se stessi dal Servizio Sanitario Nazionale e non avendo i soldi per ricorrere ai privati, ci rendiamo conto che la realtà è sempre più diversa da quella che i telegiornali RAI e Mediaset raccontano.

Il fatto è che le televisioni sono diventate, in un anno e mezzo, gli spazzini del governo di destra. Del resto nascondere la polvere sotto il tappeto è più facile e meno pericoloso che fare inchieste o, semplicemente, raccontare la verità.

Luciano Arciuolo

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