Una seggiovia ci salverà?

di Giulio Tammaro

Il silenzio è calato sulla questione seggiovie. L’ esito del bando per l’affidamento della progettazione esecutiva e la realizzazione degli impianti sciistici del Laceno, atteso per inizio febbraio ancora non è arrivato.

In tanti in paese si chiedono quali siano le reali motivazioni di questo ritardo, strano in proposito, pare anche il silenzio dell’amministrazione, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini sugli sviluppi dell’iter per la ricostruzione degli impianti di risalita.

Siamo certi che il Sindaco e la sua squadra, come già anticipato sul nostro portale web, sapranno dissipare ogni dubbio e rassicurare la comunità sulla procedura in corso e sui tempi di realizzazione dei nuovi impianti sciistici sul Laceno.

(Il 31 marzo il sindaco Nigro ha emesso un comunicato sui social con gli ultimi aggiornamenti sullo stato dell’arte della gara d’appalto, ndr).

Nel frattempo la domanda è: una seggiovia ci salverà? Detta così sembra una provocazione, in realtà la  domanda è più che lecita vista la situazione attuale in cui versa il paese. Le sfide che ci attendono sono tante e importanti. La pandemia ha stravolto le nostre vite e il nostro modo di vivere, la ripresa post pandemia sarà lunga e faticosa. Se vogliamo davvero dare una svolta al Laceno non dobbiamo farci sfuggire le occasioni che si aprono davanti a noi.

Occorre che ognuno faccia la propria parte. Resta comunque, in chi scrive, il dubbio che da sola una seggiovia non ci salverà. Questo non per essere disfattista ma semplicemente perché il mondo cambia velocemente mentre noi siamo ancorati a logiche novecentesche.

Il vero turismo non è quello a cui siamo abituati, non si può pensare di fare turismo sperando: che nevichi, che il sole ci accompagni nei giorni di sagra, o nei giorni festivi. La programmazione e la promozione sono fondamentali per chi vive di turismo.

Forse penso e scrivo sempre le stesse cose, ma lo faccio perché per me Bagnoli è il posto più bello del mondo e non lo cambierei per nessuna ragione.

Forse la mia è un’utopia, intanto intorno a noi tutto si muove, eppure, senza presunzione, in questa provincia siamo gli unici ad avere le potenzialità per fare la differenza. Perché sprecarle?

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete, Marzo 2022, anno XVI, n. 2)

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