Le (Auto)strade dell’ Autonomia

di Luciano Arciuolo

LA BRE-BE-MI è una autostrada che congiunge Brescia, Bergamo e Milano. Inaugurata 8 anni fa, è l’unica autostrada ad essere stata pubblicizzata per radio perché, evidentemente, non usata dagli automobilisti. Insomma, una autostrada inutile che però per lustri era stata richiesta a gran voce dalla Lega Nord (che sosteneva fosse indispensabile).

E così, mentre al Nord si possono permettere autostrade inutili, al Sud intere regioni sono senza autostrade o ne sono appena lambite (Sardegna, Basilicata, Puglia; In Calabria invece hanno solo l’autostrada, le strade interne sono praticamente inesistenti). Eppure il Nord si lamenta di essere trascurato. Eppure, nel programma del Centrodestra c’è l’autonomia differenziata, imposta ovviamente dalla Lega (Nord).

Con l’autonomia differenziata, Lombardia e Veneto (ma in parte anche l’Emilia Romagna, governata dal PD) potranno accedere a maggiori poteri e avranno più soldi. In quali settori? Beh, c’è da spaventarsi: istruzione, rapporti internazionali, tutela e sicurezza del lavoro, ambiente, professioni, ricerca scientifica e tecnologica (cioè Università), salute, sport, territorio, porti, aeroporti, ferrovie, autostrade, energia, pensioni integrative, beni culturali.

Ora: ricordiamo tutti il bailamme avvenuto durante la pandemia. Norme nazionali che si scontravano con quelle regionali; sistemi sanitari locali che non riuscivano a reggere da soli, con ammalati che, sedati a Bergamo, si sono risvegliati in Molise o in Sicilia.

Non solo: immaginiamo per un momento di proiettare quella realtà da incubo sul sistema dei trasporti, con tratti di ferrovia o di autostrada gestiti da diciannove regioni e da due province autonome. Oppure immaginiamo la politica estera italiana che, in tempo di guerra, viene decisa da ventuno regie (magari qualcuna anche filo-russa…). Per carità divina mi fermo qua.

Speriamo che altrettanto facciano i futuri parlamentari.

Luciano Arciuolo

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