Cambiamento

di Luciano Arciuolo

Si è votato il 4 Marzo e per tre mesi abbiamo assistito ad un balletto penoso, degno delle peggiori stagioni della nostra Repubblica. Peraltro, tra forni aperti e chiusi, sembrava di assistere ad una riunione di pizzaioli anonimi.

Poi è nato il Governo del Cambiamento. Il Primo Ministro, esattamente come fu per Matteo Renzi, non è stato eletto dal troppo spesso citato popolo, ma questo non l’ha notato nessuno.

Dall’interno del Governo, in questo mese, non ho sentito nessuna voce parlare di mafia o di evasione fiscale, che sono i veri cancri della società italiana. Si è detto: stiamo zitti e diamo loro tempo. Bene, d’accordo.

Ma ora c’è di più.

La vicenda della nave Acquarius e dei 629 migranti alla deriva aveva fatto sorgere qualche sospetto. La proposta di passare ad un censimento dei Rom (sprezzantemente definiti “zingari”) ha definitivamente chiarito come stanno le cose. Anche perché l’80% dei Rom che vivono in Italia è costituito da cittadini italiani.

Nei campi di sterminio di Hitler morirono, oltre agli ebrei, agli omosessuali, ai diversamente abili, circa 200.000 Rom. Se si rilegge la storia, e le deliranti affermazioni dei teorici della razza pura di allora, si scopre che il primo passo di tutta quella terribile carneficina fu l’individuazione di quelli da eliminare; cioè, appunto, di un censimento dei diversi.

Così fanno bene i brividi a risalire la schiena.

Come stanno le cose, allora? Semplice: dopo quasi ottant’anni abbiamo di nuovo un fascista nel posto di Ministro dell’Interno.

Se questo è il governo del cambiamento, e se il cambiamento è questo (lo dico soprattutto a quelli che hanno votato Movimento 5 Stelle credendo fosse una Nuova Sinistra), tenetevelo stretto.

Io sto orgogliosamente da un’altra parte.

Luciano Arciuolo

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