Gerardo Stabile: “Sviluppo del Laceno? Senza alternative, futuro a rischio”

Il Quotidiano del Sud

La denuncia del presidente di Federalberghi Avellino: “C’è chi rema contro lo sviluppo dell’Altopiano, serve riorganizzare il territorio”.


«Senza valide alternative e in mancanza di un’offerta turistica adeguata, il futuro dellì’Altopiano è ora, più che mai, compromesso. Ma è necessario constatare che , al momento, c’è gente che rema contro lo sviluppo del Laceno».

È quanto denuncia  Gerardo Stabile, presidente di Federalberghi per la provincia di Avellino e vice presidente del Consorzio Turistico Bagnoli Laceno. L’altopiano bagnolese nell’ultimo, nelle ultime settimane, è tornato al centro dell’attenzione  provinciale e regionale. Le dichiarazioni, sul caso seggiovie,  del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca ed il botta e risposta fra la società Giannoni e l’amministrazione guidata dal primo cittadino, da Teresa Di Capua, (che solo qualche giorno fa ha emanato un’ordinanza che vieta l’utilizzo di bob, slittini ed altri mezzi nelle aree dell’Altpopiano), hanno riacceso i riflettori sull’attuale stato e, soprattutto,  sul futuro del Laceno.

«Gli ultimi anni sono stati rappresentati da un “tutti contro tutti” sulla questione, con amministratori, operatori e gestori che, anziché puntare a rilanciare il territorio attraverso un’offerta migliorativa, hanno preferito puntare sull’improvvisazione e su una “guerra” inutile – evidenzia Stabile.

Basti pensare che dal mese di ottobre non si è ancora riusciti a organizzare un’area delimitata e sicura dove svolgere attività sportive fondamentali per una località turistica come quella del Laceno. Il problema, quindi, non è tanto nell’ordinanza del sindaco,  ma piuttosto nel non aver realizzato, in oltre 40 anni, un progetto di riorganizzazione del territorio che prevedeva, frale altre cose, anche un’area in cui sarebbe stato possibile utilizzare, in sicurezza, bob e slittini», sottolinea il vice presidente del Consorzio Turistico Bagnoli Laceno. Una soluzione, come rivela lo stesso Stabile, era stata proposta già nell’ottobre del 2017, a pochi mesi di distanza  dalla chiusura delle seggiovie.

«Si trattava di una struttura per bob e slittini che avrebbe consentito l’utilizzo di queste attrezzature per almeno sei mesi all’anno. L’installazione aveva ottenuto anche il benestare dell’Uisp nazionale ma, stranamente, non è stata recepita ed è finita nel dimenticatoio. Una proposta, quest’ultima, che avrebbe dovuto e potuto rappresentare una valida alternativa, anche dopo la chiusura delle seggiovie».

Stabile denuncia, però, anche la precisa volontà di qualcuno di remare, intenzionalmente, contro lo sviluppo del Laceno: «L’ultimo weekend è stato caratterizzato da un numero di presenze straordinario a testimoninaza che, nonostante le difficoltà, c’è ancora un fortissimo interesse per quest’area. Numeri importanti per l’economia dell’Altopiano, ma anche per l’Irpinia. Tuttavia, inspiegabilmente, c’era chi, attraverso i social, intimava di non salire al Laceno.  Appelli che – conclude – sono rimasti inascolati».

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