Giro E, le emozioni del ciclismo a Laceno nel segno della sostenibilità

Le emozioni del ciclismo a Laceno in questo 2023 non finiranno con l’arrivo del Giro d’Italia. Sulle strade e nei giorni in cui la celebre corsa rosa, attraverserà l’Irpinia, con le due tappe che vedranno protagoniste Laceno e Atripalda, ecco aggiungersi il Giro E , l’evento cicloturistico organizzato dalla Federazione ciclistica Italiana e sponsorizzato quest’anno Enel X Way ad illuminare le comunità nel segno della sostenibilità ambientale: biciclette elettriche a pedalata assistita sfrecceranno sulle strade del percorso per una e-bike experience unica nel suo genere a livello mondiale. L’evento cicloturistico non agonistico – organizzato da Rcs Sport ed inserito nel calendario della Federazione Ciclistica Italiana – si propone come un momento unico per gli appassionati di ciclismo (non professionisti) di divertirsi e pedalare a fianco dei campioni, affrontando le salite riservate di solito a questi ultimi in un contesto di grande visibilità.

Il percorso, svelato nei giorni scorsi a Milano, presso le aule multimediali di RCS Academy, si candida al titolo di edizione più emozionante di sempre. Ben 1.150 chilometri in totale, suddivisi in 20 tappe. Fra queste nel giorno della tappa Venosa – Lago Laceno si terrà anche la quarta tappa del Giro E con partenza da Lioni e arrivo sull’altopiano Laceno. La Lioni- Lago Laceno sarà una tappa tutta relativamente breve, circa 50,6  chilometri, classificata dagli organizzatori come adatta a principianti.

Ai nastri di partenza di questa quinta edizione del Giro E ci sarà anche Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004. “Sarà il mio secondo Giro-E. L’anno scorso, come capitano del team RCS Sport, è stata una gran bella esperienza. Era la mia prima volta su una bici a pedalata assistita. Ho capito anche l’importanza del messaggio: la promozione di uno stile di vita più sostenibile, anche attraverso l’impiego di questo tipo di bici per l’utilizzo quotidiano. E poi c’è il discorso più ciclistico: poter affrontare tappe del Giro d’Italia che non sono alla portata di tutti. Sono venute a pedalare con noi tantissime persone anche alla prima esperienza, che senza una bici a motore non avrebbero potuto affrontare questi percorsi difficili. Ma anche se c’è il motore, la salita devi guadagnartela, devi pedalare e fai fatica lo stesso, perché la bici non è un motorino. Ma è questo il bello, ciò che fa tornare a casa i partecipanti felici e soddisfatti”

Giulio Tammaro

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