La Croce dell’ucciso

di Onorio Ruotolo

La Croce dell’ucciso

∗∗∗

Tant’anni or sono,

forse assai più di cento,

in un crocicchio desolato

del borgo ove son nato,

ammazzarono un uomo.

Vi eressero una croce.

Nelle notti oscure,

quel tragico legno

incute terrore.

Sembra una forca

sulle plumbee nuvole erranti

o sul cielo senza stelle.

Alla luce, poi, del sole

o dei raggi lunari,

quell’enorme croce nera,

proietta al suolo

una fosca ombra

che s’allunga, s’accorcia, s’allarga,

sbarrando il cammino

ai pochi sbigottiti

passanti frettolosi,

che si segnano a capo chino,

balbettando una prece.

Quella croce benedetta,

da oltre un secolo eretta,

muta continua a narrare,

incessantemente,

inesorabilmente,

la storia macabra

del tristo assassinato.

Ne tremar di paura

vecchi, giovani, bambini.

E giuran tutti,

che pur col segno sacro,

nel luogo del delitto,

sempre, sempre appare

ostinatamente,

nei più strani aspetti,

il lugubre spettro

del dannato maledetto.

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Onorio Ruotolo

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