L’Italia che esce dal voto

La riflessione (di Nicola Di Lauri)

Una catastrofe preannunciata nel campo del centrosinistra… Renzi in 5 anni ha portato il suo partito dallo zenith delle europee al nadir di queste politiche 2018! Non si è nemmeno dimesso, probabilmente crede che i risultati delle primarie e questo misero 20% di voti possano ancora legittimare la sua carica di segretario del PD, forse sta già lì a tramare un piano per rinascere, per riottenere i consensi perduti tra rimuginazioni, improperi e rimorsi…

Chi aveva visto in LeU un’alternativa a sinistra si è risvegliato stamattina constatando la realtà infausta dei numeri, 3.5% scarso di consensi (le mie previsioni erano viste leggermente al rialzo sul 4%) che tradotto in parole significa un manipolo di deputati e senatori, ovvero una secca bocciatura!

Le uniche risate me le hanno strappate quelli di potere al popolo che ieri notte festeggiavano alzando i gomiti nel proprio comitato… io mi chiedo come faccia un partito di sinistra a gioire quando un cdx guidato dalla Lega fa incetta di voti rischiando di mettere le mani sul governo del paese? Bah contenti loro…qualcuno sui social propagandava e/o pronosticava un risultato a cavallo della soglia di sbarramento, insomma una tangibile consistenza politica, ebbene anche loro stamani si risvegliano con uno striminzito 1e decimi di percentuale!

Sconcertante il risultato dei partiti dichiaratamente antieuropeisti (lega e fratelli d’italia) o comunque critici nei confronti dell’europa (M5S) che insieme raccolgono la maggioranza del voto degli italiani… È il risultato di queste elezioni che più mi deprime!

Non posso e non voglio credere che tutti questi elettori serbino rancore o esprimano perplessità nei confronti di un’istituzione che da anni ci consente di vivere un periodo storico di pace e di relativa stabilità sociale ed economica. Evidentemente urge sensibilizzare a tal riguardo i cittadini da un punto di vista storico e civico partendo dalle scuole.

Casapound per fortuna non valica l’1% (io temevo un 2%) e vedere il loro leader frignare davanti a Mentana è l’unico elemento di consolazione, una magra consolazione se pensiamo che lega e FDI, forze che hanno condotto una campagna con toni e temi tipicamente fascisti, insieme arrivano quasi al 25%.

Silvio è caduto ma dobbiamo ancora aspettare molto prima che esali l’ultimo respiro politico, come dargli torto, d’altronde fa sempre parte della coalizione vincente.

Complimenti al M5S, a dibba, a deemajo…. hanno vinto, adesso li aspettiamo alla prova dei fatti sperando che facciano bene a partire dalle alleanze.

Il centrosinistra va rifondato e molti dei leader storici dovrebbero dignitosamente fare un passo indietro ammettendo la sconfitta; la rifondazione dovrà necessariamente ripartire dall’unità e dal basso (un altro messaggio di queste elezioni è che la gente è stanca dei santoni, dei quadri di partito e di coloro che vengono imposti agli elettori dall’alto con vergognose manovre di palazzo).

Concludo auspicando un concordato su un governo di scopo tra le forze di sinistra elette in parlamento e il M5S, scenario che attualmente rappresenta l’unico possibile argine alla deriva populista e ad un governo a trazione leghista!

Nicola Di Lauri

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