Il cortometraggio “Lore” del regista di Bagnoli Irpino Martin Di Lucia è un viaggio tra tradizione, folklore e Irpinia che consigliamo di vedere.


Ho intervistato il regista di Bagnoli Irpino Martin Di Lucia, autore del cortometraggio “Lore”, presentato il 25 agosto scorso nel paese irpino. Di Lucia da anni ormai crea cortometraggi e lungometraggi nella sua terra, raccogliendo immagini ed attori locali. Questa volta il suo lavora ha l’impronta dei racconti di un tempo, con storie e leggende passate, frutto della credenza prettamente popolare.

Come nasce l’idea di questo cortometraggio?

“L’idea di raccogliere e mettere in scena alcune storie del folklore locale, nella variante propriamente bagnolese, nasce molto tempo fa. Sin da piccoli a Bagnoli siamo abituati a sentire storie di malacose, di malombre, di spiriti maligni, storie antiche la cui origine si perde nell’alba dei tempi. Ho sempre subito personalmente il fascino di tali racconti, che eravamo soliti ascoltare dai ragazzi più grandi durante le adunate serali e che a nostra volta riproponevano a quelli più piccoli e, come si suol dire, chi più ne aveva più ne metteva, andando così ad aggiornare il bagaglio orale che ci è stato tramandato nei secoli.

Una volta ultimata la sceneggiatura ho proposto il progetto ai ragazzi del gruppo teatrale Gruppo Giovani “V. Nigro” di Bagnoli, i quali hanno accolto l’idea con entusiasmo e pieno spirito di collaborazione e ai quali va la mia riconoscenza e il mio plauso per l’impegno profuso”.

In questo corto si raccontano storie di antica memoria locale, a quali fonti ha attinto per portare a termine la scrittura?

“Durante il periodo di ideazione e di ricerca per la produzione del corto ho seguito due filoni principali di indagine: il primo è stato quello prettamente personale, andando a riscrivere le storie che più si erano impresse nella mia memoria. In aggiunta ho effettuato una vera e propria ricerca bibliografica principalmente sui testi del Prof. Aniello Russo che negli ha prodotto una vasta e dettagliata letteratura a riguardo, andando quindi a cercare conferma e legittimità delle storie che avevo sentito raccontare solo oralmente”.

Oggi i cortometraggi non sono inclini ad attirare un pubblico commerciale, quale potrebbe essere secondo lei la ricetta per permettere un riconoscimento a questo tipo di arte?

“Internet. Grazie al web oggigiorno chiunque voglia esprimersi attraverso il mezzo del film breve può cercare visibilità on line, pubblicando a costo zero le proprie opere o partecipando a rassegne e concorsi di settore, ma la condivisione via web permette sicuramente una via più immediata per raggiungere un vasto pubblico. I cortometraggi hanno un codice differente dai fratelli maggiori, la finestra temporale ristretta permette di sentirsi più liberi nel linguaggio e allo stesso tempo più incisivi nello stile, ed è un ottima scuola per ambire un giorno a produzioni più grandi”.

Ci sono in programma altri progetti e se si quali?

“Si, ci sono altri progetti in cantiere che spero di pubblicare già a fine estate, nella fattispecie una miniserie ambienta nello stesso universo di LORE, e un cortometraggio sulle origini dei primi popoli che hanno abitato il nostro territorio. Di più non posso anticipare”.

Giovanni Nigro (Avellino.zon.it)


LORE