Ne’ Trump ne’ La Meloni, all’atto dell’insediamento, hanno pronunciato le parole “Sarò il Presidente di tutti”, che sembrano una ovvietà. Perché?
Semplice: perché non intendevano essere il presidente di tutti.
Trump ha licenziato, fatto licenziare o addirittura arrestare quelli che non la pensano come lui e hanno avuto il coraggio di dirlo.
La Meloni non si è mai sforzata di rappresentare tutti gli italiani.
E’ la presidentessa del Consiglio della Santanchè, ma non della cinquantina di cittadini italiani che sono tra i volontari della Global Sumud Flotilla; non del milione di cittadini italiani che la settimana scorsa sono scesi in piazza per manifestare a favore dei due milioni di palestinesi che, a Gaza, muoiono sotto le bombe o per fame; non dei milioni di cittadini italiani che, pur non essendo scesi in piazza, pensano che Nethanyahu e Israele stia perpetrando, ormai da due anni, veri e propri crimini di guerra.
Hamas è una organizzazione terroristica, ma i quarantamila bambini palestinesi morti sotto le bombe israeliane che cosa c’entrano?
E poi: l’esercito più organizzato del mondo (quello israeliano) assalta, in acque internazionali, una cinquantina di barchette disarmate e piene solo di cibo e medicine per i palestinesi, eppure la nostra presidentessa del Consiglio se la prende non con Israele, ma con i volontari.
Non solo: questi volontari provengono da 37 nazioni, ma lei dice che quella missione è diretta contro il governo italiano! Ma chi se ne frega di questo governicchio, che pensa solo a non disturbare Trump e Nethanyahu?
Pensate: Trump vuole il premio Nobel per la Pace (lo ha candidato persino Salvini, mica uno così…), però il Ministero della Difesa americano si chiama, da qualche settimana e per volere del Presidente col ciuffo arancione, “Ministero della Guerra”…
Non solo: Nethanyahu è stato dichiarato criminale di guerra dal Tribunale Penale Internazionale, non dai volontari della Flotilla.
Bene: questi sono i migliori amici del suo governo!
I peggiori nemici, invece, sono quelli che hanno avuto il coraggio di imbarcarsi su barchette disarmate e che hanno dovuto fermarsi per strada a causa del troppo vento…
Luciano Arciuolo
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