La prima apparizione di “Bagnoli” in uno storico documento scritto
di Giovanni Labbiento
Come afferma l’accademico Francesco Scandone di Montella nella sua opera “L’Alta Valle del Calore – vol. V – Il Feudo ed il Municipio di Bagnoli Irpino, ed. 1954” la menzione del territorio di Bagnoli appare per la prima volta in un documento longobardo del 1001 che è un atto di concessione esistente tra le carte di Montevergine nell’Archivio di Stato di Napoli.
Cito lo Scandone:
… Età longobarda – A questa età, – (con l’antichità di quasi un migliaio di anni (da ricordare che lo Scandone scriveva questo nel 1954)) – rimonta il primo documento, in cui si legge il nome di Bagnoli.
Nel 1001, tra i beni donati dai signori longobardi del gastaldato (civitas) di Montella ad un certo Giovanni (che li aveva serviti egregiamente) troviamo ricordato un pezzo di terra
“in locum Baniolum, ubi ad Paterno dicitur eodem montellense finibus”…
Lo storico continua dicendo che nel tempo in cui sorge il feudalesimo non si incontrano altri documenti col nome di Bagnoli, ma che ne avanzano parecchi per il suo territorio, come per esempio la costruzione attribuita alla volontà di Sant’Amato primo Vescovo di Nusco della chiesa di San Lorenzo nell’omonima località e di Santa Maria sul Laceno.
Anche il Sanduzzi nelle sue “Memorie Storiche di Bagnoli Irpino – ed. Dragonetti, ristampa del 1975” a pagina 21 ne parla e dice che tale documento è un atto di concessione di un tale Orso, figlio di Gisiberto di Montella, col consenso dei condomini fa ad un tale Giovanni in compenso del servizio militare prestato, di alcuni beni e del diritto di escatico, erbatico e molitura. Dopo aver indicato in tale pergamena alcuni beni siti in Montella, aggiunge le parole che si riferiscono a “Baniolum” (Bagnoli) , le quali sono le seguenti:
“…una petia de terra in locum Baniolum, ubi at Paterno dicitur eodem Montellense finibus…”
Non vi è alcun dubbio che la menzione di “Baniolum” si riferisca a “Bagnulu”, il nostro odierno Bagnoli Irpino, e che il terreno donato da Orso a Giovanni era sito nel suo perimetro denominato “Paterno” (alias Patierni), contrada che tuttora conserva il nome!
Giovanni Labbiento

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